Qhubeka, ancora qualche settimana per sperare: UCI annuncerà licenze a fine dicembre

Assos pronta a dare il suo contributo al progetto Qhubeka, ma non come partner principale come lo scorso anno. L’azienda elvetica al momento ha fatto un passo indietro e non è direttamente coinvolta nelle ricerche con Douglas Ryder, ma è intenzionata a restare al fianco del team nel momento in cui si dovesse trovare (condizionale d’obbligo) una soluzione per il 2022. Se le prime scadenze per la registrazione della licenza sono ormai passate, l’UCI ha fatto sapere a cyclingnews che la lista dei team selezionati sarà trasmesso “entro fine dicembre“, concedendo così ulteriore tempo al progetto sudafricano.

Salvata in extremis lo scorso anno dal maglificio Assos, la formazione di Douglas Ryder ha dunque ancora qualche settimana per trovare i fondi necessari, da aggiungere a quelli di NextHash, accordo pluriennale raggiunto nel corso del 2021 e che solo per quest’anno prevedeva anche la presenza del marchio nel nome. Anche altri sponsor minori, ai quali è stato chiesto durante l’autunno di anticipare il proprio pagamento finale per riuscire a coprire le spese, sarebbero tra i confermati, ma manca sempre quello principale, che possa garantire la giusta somma di denaro per confermare l’attività nella massima categoria. Partiti molti dei corridori più importanti, come Giacomo Nizzolo, la squadra ha ancora alcuni corridori sotto contratto e altri pronti a restare, come Domenico Pozzovivo. La possibilità inoltre, come fatto lo scorso anno, di andare a “ripescare” fra coloro rimasti senza contratto permette comunque di allestire un potenziale organico degno di interesse, ma per il momento sono discorsi prematuri perché manca ancora l’apporto economico necessario.

“La squadra è concentrata nel cercare di trovare dei partner economici – conferma un portavoce di Assos a cyclingnews – Hanno bisogno di un accordo multimilionario per andare avanti, ma non sappiamo a che punto siano attualmente. Stanno disperatamente cercando di mettere insieme qualcosa e noi vogliamo essere coinvolti. Ci piace il loro progetto e resteremo partner in ogni caso. Vogliamo fare qualcosa con loro a prescindere se la squadra continuerà perché è una unione naturale. Ma non c’è ancora un accordo (per la squadra, ndr) perché vogliamo prima vedere la squadra e chi sono i partner, quali saranno le loro ambizioni e cosa ne viene fuori per capire se avrà senso per noi continuare la partnership con il team […] Per noi è importante sapere chi è il partner, quale saranno le sue ambizioni e cosa vogliono fare. Aspetteremo per vedere e decidere se è il programma giusto per farne parte, oppure no. Abbiamo fatto un passo indietro e aspettiamo”.

Tuttavia, “al momento non c’è ancora niente da valutare”. Pur non dando una scadenza, ovviamente anche per la Assos la fine dell’anno è un limite abbastanza naturale, per questioni logistiche ed economiche, considerando anche la necessità di una azienda nello stabilire e gestire il proprio budget, specialmente nella gestione e pianificazione marketing. “Abbiamo anche altre cose che stiamo portando avanti e questo potrebbe influenzare la nostra possibilità di far parte di questo programma”, precisano dall’azienda, aggiungendo di “non aver stabilito i tempi”, ma che “più tempo ci vorrà, più sarà complicato”. Moniti che tuttavia non vogliono suonare come avvertimenti: “Hanno le spalle al muro per tanti motivi e Assos è l’ultimo dei loro problemi. Siamo un partner di lunga data che vuole continuare a sostenere il progetto finché è salutare e incontra le nostre aspirazioni. Siamo qui per aiutare, non per imporre scadenze“.

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